Riqualificare la Medicina Territoriale per vincere le sfide del futuro e garantire ai cittadini un sistema sanitario equo e solidale.
Le modificazioni in atto nel SSN, il progressivo aumento dell’età media della popolazione assistita, l’aumento dei costi di gestione e la ridotta disposizione di risorse, impongono una ridefinizione del ruolo e delle competenze della Medicina Generale.
La settorializzazione delle specializzazioni tradizionali ha determinato una progressiva perdita della visione “d’insieme” del malato focalizzando l’interesse sulla singola patologia. In questo contesto, i Medici di Medicina generale, sono gli unici professionisti medici del territorio, formati per una valutazione globale del malato. Ruolo in evoluzione, quello dei Medici di medicina generale, che si adatta al mutare dell’organizzazione.
Dal medico singolo degli anni '60 si è passati nel '92 e successivamente con gli ACN del 3 marzo 2005, prima alle associazioni dei medici di Medicina Generale. Successivamente alle AFT e UCCP, sistemi organizzati territoriali, che dovrebbero occuparsi dei bisogni sociosanitari del paziente, dell’assistenza medica e specialistica di primo e secondo livello, prevenzione, educazione sanitaria, assistenza h24.
Tutto questo, senza rinunciare agli elementi qualificanti e caratteristici dell’assistenza primaria:
- capillarità del servizio
- rapporto fiduciario medico paziente
- organizzazione autonoma
In questo contesto, si assisterà ad una progressiva rivalutazione delle funzioni e della professionalità dei Medici di Medicina Generale che passeranno da un ruolo marginale di “Triage Avanzato”, ad una vera “presa in carico” del paziente complesso, con interventi coordinati e in collaborazione con altri professionisti.
La conoscenza della vecchia semeiotica medica, sicuramente ancora oggi FONDAMENTALE nell’indirizzo diagnostico, dovrà, nelle Unità Complesse di Cure Primarie, essere supportata dalle tecnologie che offrono soluzioni semplici e a basso costo nelle diagnosi delle patologie acute di primo livello e nel controllo delle patologie croniche.
La telemedicina, permetterà confronto a distanza con altri professionisti per consulenze su casi complessi. Nelle costituende UCCP e AFT, i medici di Medicina Generale dovranno avere competenze specifiche utili per la gestione della terapia del dolore, delle piaghe da decubito, spirometria, competenza nella lettura elettrocardiografica, esecuzione e interpretazione dell’ecografia internistica di primo livello.
Sarà inoltre affidata, ai medici di assistenza primaria, la gestione diretta del primo livello delle patologie croniche a rilevanza sociale: broncopatia cronica ostruttiva, diabete, ipertensione arteriosa, osteoporosi, sindrome metabolica, patologie croniche osteoarticolari, patologie tiroidee, ma anche diagnosi precoce e prevenzione delle patologie oncologiche e cardiovascolari.
Pertanto, l’attività formativa dei medici, non potrà non tener conto delle trasformazioni in atto e dovrà offrire ai medici in formazione, la possibilità di acquisire competenze teoriche e tecniche per essere pronti al nuovo ruolo che per loro si delinea nel SSN. L’organizzazione futura dell’assistenza primaria, potrà affrontare la sfida del cambiamento solo partendo da una formazione appositamente programmata e orientata.
Rosalbino Cerra, Segretario Generale Regionale Fimmg Calabria